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Il vello dipinto. Tappeti in pittura
Beba Marsano; a cura di Moshe Tabibnia e Tiziana Marchesi
Moshe Tabibnia 2016
370 pagine; 30 x 25 cm; 101 dipinti (con relativa scheda tematica); 11 tappeti (con scheda scientifica); tavole e illustrazioni a colori; lingua: Italiano
85,00 €
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Testi di Beba Marsano, con un saggio di Monique di Prima e approfondimenti sui tappeti di Tiziana Marchesi.

Il volume racconta il “tappeto come simbolo” e analizza il ruolo che esso ha rivestito nell’arco dei secoli dal Medioevo al contemporaneo, osservandolo attraverso le sue rappresentazioni in pittura.
Se infatti nella pittura antica esso simboleggia il “recinto sacro” nel quale avviene la sacra rappresentazione, posto sotto i piedi dei Santi e della Vergine Maria, in epoca moderna esso simboleggia, ad esempio, “il teatro” quando, steso a terra, crea un palcoscenico che delimita una rappresentazione profana segnando i confini della magia della scena. E così, di simbolo in simbolo, nella storia della pittura il tappeto si rivela come un “suolo sacro”, ricco di molteplici significati: simbolo di “vanitas” nelle nature morte del secolo XVII ma anche emblema di “potere temporale” quando re e imperatori sceglievano, e non a caso, di farsi ritrarre stanti su esemplari sontuosi.

Attraverso i 101 dipinti commentati, l’autrice individua i maggiori connotati simbolici rivestiti dal tappeto nella storia dell’arte e li svela suscitando curiosità e stupore. A completamento di questa ricca analisi, una sezione dedicata ai tappeti introduce al tema specifico e 11 schede di approfondimento mostrano e raccontano i tappeti illustrati in 11dipinti scelti, conducendo il lettore alla conoscenza del tappeto antico e fornendo gli strumenti per avvicinare questa forma d’arte affascinante ed ermetica.
MOSTRE
Suolo sacro. Tappeti in pittura, XV – XIX secolo
GALLERIA MOSHE TABIBNIA
Scorrendo le immagini della storia dell’arte europea è impossibile non notare la copiosa presenza di tappeti che accompagnano scene sacre e quotidiane. Nelle raffigurazioni pittoriche, dal Medioevo in poi, si osservano numerosi tappeti posti ai piedi della Vergine Maria e dei santi ma anche distesi su tavole imbandite a ospitare cibi e oggetti carichi di significati spirituali e allegorici, allo scopo di delimitare la sacra rappresentazione in un’aura di rilievo. Ciò che accomuna tutte queste rappresentazioni è l’identificazione del tappeto come luogo d’eccezione: un suolo sacro, esclusivo e solenne.